Cosa vuol dire stampa a sviluppo chimico e come funziona?
Risposta
Il procedimento a sviluppo chimico, è il metodo usato dai
laboratori fotografici, in sostanza è lo stesso processo che si utilizzava quando
si utilizzava la pellicola e portavamo a stampare le nostre foto dal fotografo.
Nell'epoca delle pellicole, bisognava prima sviluppare i negativi (anche questi
attraverso un procedimento chimico) e poi da questi realizzare le stampe.
Oggi i files hanno preso il posto del negativo e sono questi ad impressionare
la carta.
La carta fotografica, viene sensibilizzata alla luce con un
emulsione agli alogenuri d'argento; gli alogenuri d'argento,
hanno la caratteristica di annerire quando vengono esposti alla luce e maggiore
è la quantità di luce che colpisce il supporto, tanti più granuli di alogenuro
anneriranno e andranno a comporre quella che viene definita "immagine
latente".
Si chiama immagine latente perchè al momento dell'esposizione alla luce l'immagine
non sarà ancora visibile e saranno necessari dei bagni in soluzioni chimiche
per annerire gli alogenuri esposti alla luce e eliminare quelli non esposti.
Immaginiamo i grani di alogenuri come puntini, più alta sarà la concentrazione
di puntini anneriti in un area e più quella'area risulterà annerita, mentre
minori concentrazioni di puntini anneriti produrranno le gradazioni di grigio
che saranno più o meno scure in funzione della quantità di puntini anneriti,
l'assenza di alogenuri colpiti dalla luce produrrà invece i bianchi.
Nel caso di foto a colori, gli strati di emulsione stesi sulla carta sono tre,
ognuno sensibilizzato per uno dei tre colori primari additivi e cioè
rosso, verde e blu (RGB - red, green, blue) e, grazie a pigmenti contenuti sempre
nell'emulsione, combinandosi, restituiranno i vari colori e relative sfumature.
Nei laboratori fotografici questo processo viene eseguito
in due fasi, nella prima si impressiona la carta che poi successivamente viene
fatta passare nei bagni chimici per essere sviluppata e fissata.